3 dicembre 2024
ore 19.00 – Fondazione Pasquinelli, C.so Magenta, 42
“La corda del dolore è quella che trova maggior consonanza nell’animo nostro”, scriveva Giuseppe Verdi al poeta suo omonimo Giuseppe Giusti in una lettera del 1847, citando e facendo proprie le parole dello stesso Giusti. I personaggi dei capolavori verdiani, tratteggiati vividamente dalle straordinarie note del loro creatore, si ritrovano di frequente a sperimentare quella “consonanza”. La macchina drammaturgica li scaraventa infatti nelle più intricate e incresciose circostanze, le quali scatenano nei loro animi sentimenti di timore, disperazione, incredulità (solo per citarne alcuni). Essi, in balìa della sorte che gli è stata destinata, poco possono cambiare del corso degli eventi, in quanto “forze superiori” decidono implacabilmente per loro.
Lampante esempio di tale marchingegno è La forza del Destino, che fu scritta per San Pietroburgo nel 1862 e di cui Verdi approntò una nuova versione per la Scala nel 1869. Ma le vicende de La forza ci dimostrano anche come quegli stessi personaggi possano cercare quiete, rifugio e conforto rivolgendosi ad una “dimensione altra”, che nel caso di Leonora e Alvaro si configura come la conversione e l’affidamento alla protezione divina, del quale è testimonianza la meravigliosa pagina de La Vergine degli angeli.
L’incontro, curato dal direttore d’orchestra Pietro Billi, prevede l’esecuzione al pianoforte di frammenti musicali tratti dall’opera, i quali rappresenteranno un riscontro musicale vivo, concreto e immediato rispetto al tema trattato, complementare alla parte divulgativa. L’intento è quello di illustrare le scelte del compositore anche attraverso l’analisi di dettagli e aspetti prettamente musicali de La forza del destino e di altri melodrammi di Verdi ma con un linguaggio comprensibile e accessibile a tutti. In questo modo, il pubblico può scoprire particolari meravigliosi e avvincenti del processo creativo, a volte ignorati a favore di una trattazione più generale.
Posti esauriti!